fermarono i cieli

FERMARONO I CIELI – A.M. DE’ LIGUORI

Fermarono i cieli: il brano

” Fermarono i cieli la loro armonia, cantando Maria la nanna a Gesù “. Inizia così uno dei più suggestivi racconti di Natale. Il testo del brano di Liguori è tratto dal protovangelo di Giacomo, apocrifo della metà del II secolo.

San Giuseppe rievoca la nascita di Cristo, raccontando in prima persona i suoi ricordi della Notte Santa. L’universo si ferma per un attimo, come paralizzato dalla straordinarietà di un evento: la nascita del Figlio di Dio. Un istante di universale raccoglimento, nella notte che ha cambiato la storia, e poi la vita ricomincia a scorrere.

Questo incipit raccoglie in sé un concentrato di significati. San A.M. De’ Liguori, vescovo, teologo e dottore della Chiesa, doveva infatti essere a conoscenza del concetto greco di “armonie celesti”. Alla luce della tradizione scientifico-filosofica, ecco che la prima frase del brano, nella sua semplicità, ci appare in tutta la sua straordinaria potenza evocatrice.

La struttura armonica del cosmo

Secondo la tradizione Pitagora fu il primo ad udire la sinfonia dei pianeti: il mondo greco assimilava il cosmo ad una scala musicale, ove i suoni più acuti erano assegnati a Saturno e al Cielo delle stelle fisse; il Sole corrispondeva alla nota centrale, che congiungeva due scale composte ognuna da quattro suoni.

Nel Medioevo, invece, l’armonia cosmica veniva associata al passo biblico “I cieli cantano la gloria di Dio” e alla triade sapienziale. Dio ha creato l’universo attenendosi al numero dell’aritmetica, alla misura propria della geometria e al peso della musica. Dio era quindi Geometra e Musico supremo.

La fede nell’armonia delle sfere assunse poi un ruolo decisivo nella cosmologia di Giovanni Keplero. Keplero supera il modello statico delle sfere circolari di Copernico in favore di uno dinamico. Trasformando in ellissi le orbite che i pianeti percorrono con velocità variabile, attribuisce ad ogni pianeta non un singolo suono, ma un intervallo. La nota più grave corrisponde alla velocità minima del pianeta e quella più acuta alla massima I pentagrammi rappresentano acusticamente la struttura armonica del cosmo: l’ampiezza degli intervalli è direttamente proporzionale all’eccentricità dei pianeti.

A fianco della tradizione pitagorica, si sviluppò, in epoca più vicina a Liguori, la visione magico-ermetica dell’armonia. Questa culminò nella concezione del monocordo di Robert Fludd. Le sfere dei quattro elementi, dei pianeti e degli angeli sono disposte verticalmente sul monocordo accordato dalla mano divina. Si stabilisce così una corrispondenza precisa tra livelli della realtà e consonanze musicali.

L’autore: Alfonso Maria de’ Liguori

Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) Santo, Dottore della Chiesa, difensore degli ultimi. Laureato in legge all’età di 16 anni, fu scrittore estremamente prolifico, ma anche pittore, cembalista e compositore. È universalmente noto come autore della celeberrima Tu scendi dalle stelle, ma ha scritto molte altre composizioni musicali, in gran parte inedite.

Fermarono i cieli: file mp3 e spartito SATB

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